
2026 argomento interdisciplinare: IL BOSCO
–di Ieris Astolfi e Federica Malagoli
“Andate nel bosco.
Se non andate nel bosco,
nulla mai accadrà
e la vostra vita non avrà mai inizio.”
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“Sal al bosque, sal enseguida.
Si no sales al bosque,
no ocurrirá nada.
Y tu vida no empezará jamás.”
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“Go out in the woods, go out.
If you don’t go out in the woods,
Nothing will ever happen.
And your life will never begin”
Clarissa Pinkola Estés
Scaletta metodologia di avviamento/approccio al tema del bosco
(Outline of the methodology for approaching the theme of the forest)
- Le maestre “magiche” utilizzano come oggetto di mediazione un albo per l’infanzia
(The “magical” teachers use a children’s picture book as a mediation object)
La potenza della letteratura per l’infanzia.
Perché un albo per l’infanzia? Secondo la prof.ssa Emy Beseghi (UNIBO)
- È uno specchio dell’identità in cui i bambini e i ragazzi riflettono: ascoltando e leggendo storie, comprendono di non essere soli, che altri hanno vissuto le stesse ansie, paure, speranze; attraverso i libri si impara a conoscersi e ad affrontare la realtà.
- È un sentiero di conoscenza, un primo passo verso il mondo della lettura e dei libri dove le memorie del passato si intrecciano con i fili del presente e gli orizzonti possibili del futuro.
- È uno scrigno dei sogni dove si ripropongono fantasie, inquietudini e curiosità a cui attingere per esplorare i piccoli e grandi enigmi della vita attraverso chiavi interpretative vicino al punto di vista dei bambini.
- È un dizionario dei segni nel quale vengono riuniti emblemi, tracce e simboli preziosi, necessari ad accogliere le domande continue, spontanee e precoci sugli infiniti “perché” della vita.
- È una mappa del mondo che, come tutte le carte geografiche, mostra le infinite strade per cogliere i diversi aspetti della realtà attraverso il potente filtro dello sguardo bambino.
- È una lanterna per i sentimenti: le trame e i personaggi che essa consegna al lettore offrono paradigmi per orientarsi nel mondo e un’arma per evitare gli omologanti condizionamenti della moda, della pubblicità, delle facili soluzioni.
- È un crocevia di sguardi che offre percorso trasversali tra le diverse discipline (dalla storia alle scienze, dall’arte alla matematica e alla multiculturalità) rendendole vive, pulsanti e significative attraverso narrazioni mai banali e fini a se stesse.
- È una nave corsara che assalta le consuetudini, sovverte stereotipi e pregiudizi, rapendo e trasportando il lettore verso mari sconosciuti, alla ricerca di isole lontane dai soliti itinerari.
- È un terzo occhio, uno straordinario strumento di educazione all’immagine volto ad offrire al giovane lettore – attraverso la maestria artistica di tanti libri illustrati – occasioni di scoperta e di apprendimento diventando sempre più un vivace laboratorio multimediale.
- È una sorgente di storie che fa sgorgare nuove trame e nuovi personaggi capaci di stimolare i bambini a “giocare” con i linguaggi, a inventare sempre nuovi racconti.
- Il potere edu-formativo di un albo per l’infanzia
(The educational-formative power of a children’s book)
Codici testuali e codici iconici (correlativi oggettivi) in simbiosi tra loro: linguaggio multiplo (visivo, uditivo, metaforico ecc.) Un albo illustrato (da album) è un libro in cui il racconto e l’illustrazione costruiscono una storia che si legge, si guarda, si interpreta e si vive. l’albo illustrato aiuta a creare relazione con se stessi. Immagini e testo compongono un doppio filo narrativo che si snoda e si annoda creando poesia, veicolando emozioni, divertimento. Il correlativo è qualcosa che entra in correlazione, in relazione, con qualcos’altro. In che modo? in modo oggettivo cioè reale, non soggettivo, molto spesso un’oggettività che diventa oggettualità, ovvero la correlazione è rappresentata da un oggetto e da una situazione oggettiva. Inoltre le metafore contenute nelle favole, o albi in genere, stimolano e solleticano l’inconscio interiore al punto di provocare risposte orientate alla soluzione di conflitti intrapsichici.
- Visione albo Nel bosco (2004) di Anthony Browne
(Reading of Into the forest by Anthony Browne -Walker Books Ltd)
Anthony Edward Tudor Browne (1946) è uno scrittore e illustratore britannico di libri per bambini, principalmente libri illustrati . Browne ha scritto o illustrato oltre cinquanta libri e ha ricevuto numerosi premi. I libri di Browne sono tradotti in 26 lingue e le sue illustrazioni sono state esposte in molti paesi tra cui; Stati Uniti, Messico, Venezuela, Colombia, Francia, Corea, Italia, Germania, Paesi Bassi, Giappone e Taiwan. Attualmente vive a Canterbury, in Inghilterra. Il bosco è un elemento presente in diversi albi dell’autore, ma non solo anche la natura nel suo complesso; si tratta quindi di libri che promuovono un’alfabetizzazione ecologica. Le immagini di questi albi sono una sorta di molecole dell’anima, sono immagini che ci allontanano del cerebralismo.
Riflessioni essenziali scaturite dalla lettura e visione dell’albo:
- Sulla trama di Cappuccetto Rosso.
- Due strade, una più corta ed una più lunga.
- Il gusto di trasgredire alle norme e di andare per la strada indicata dal cuore.
- C’è la zucca e la scarpetta di Cenerentola.
- C’è il riferimento a Jack e il fagiolo magico.
- C’è riferimento a Raperonzolo con la torre.
- C’è l’arcolaio della Bella Addormentata.
- Ci sono i tre orsi di Riccioli d’oro.
- C’è il Soldatino di stagno.
- C’è il Principe Azzurro a cavallo.
- La bambina sembra Alice del paese delle meraviglie.
- Tutto il viaggio è in un bosco grigio, forse solo immaginato e non reale per il bambino.
- Un bambino colorato entra nel bosco, pungente in bianco e nero, delle proprie emozioni.
- Il bambino entra nel bosco e la sua ombra è a forma di coniglietto indifeso.
- I colori ritornano una volta entrato nella casa della nonna.
- Nel finale si ripristina l’equilibrio perduto con la paura dell’abbandono e della perdita nel bosco.
- Il processo di separazione e di individuazione richiede momenti di esperienze solitarie.
- Il bosco e i significati simbolici
(The forest and its symbolic meanings)
Il bosco può essere sogno, simbolo e metafora, cioè luogo dell’anima o della psiche. Il bosco fa parte della tipologia onirica più diffusa. È la selva oscura, uno spazio nel quale ci si può sentire bene o spaventati. A seconda di quanto si è in pace col proprio inconscio.
- Rapporto tra uomo e bosco. Il bosco come luogo non umano, uno spazio con cui l’uomo ha dovuto misurarsi e che appartiene alla sua esperienza del mondo e alla necessità di entravi in contatto. Questo perché il rapporto tra uomo e bosco c’è sempre stato nella realtà e la conquista del bosco è stato un percorso lento; l’Europa antica e medioevale era ricoperta per tratti molto estesi da fittissime selve e da foreste vergini: pertanto l’esperienza del bosco come ambiente selvaggio circostante l’abitato doveva essere allora quotidiana e naturale per l’uomo. Esempi/esperienze di incontro bosco-uomo.
- L’esperienza dello smarrirsi. Probabilmente era consuetudine attraversare la boscaglia lungo tracciati ben precisi, facendo estrema attenzione a non sbagliarsi: l’esperienza dello smarrirsi, del perdere la “retta via”, in seguito diventa un’immagine fortemente allegorica, che certamente ha avuto in origine un carattere di realtà.
- L’incontro con animali del bosco. Altrettanto reale e quotidiana doveva essere l’incontro con gli animali del bosco, non sempre innocui. La paura dell’uomo nell’affrontare un territorio pieno d’incognite ha esasperato in senso fantastico le reali caratteristiche degli animali che popolavano il bosco.
- Il bosco come risorsa. Il bosco costituiva una realtà economica di primaria importanza poiché forniva legna, per costruire case, navi, ponti, arnesi da lavoro e arnesi bellici. La legna era l’unico combustibile a disposizione per la lavorazione dei metalli, la cottura del cibo, il riscaldamento delle case in inverno. Inoltre il bosco per una cerchia ristretta di élite era anche una risorsa di caccia (cacciagione, pellicce pregiate): tutte esperienze che segnano concretamente l’esperienza del bosco per l’uomo e la necessità di entravi in contatto. Personaggi come il cacciatore, il taglialegna e il boscaiolo sono presenti in molte tradizioni fiabesche.
- L’esperienza positiva dell’incontro uomo-bosco. L’incontro tra uomo e il bosco con le sue presenze magiche è positivo e benefico: dopo questa esperienza per l’eroe comincia una vita più ricca e felice. I protagonisti delle avventure nel bosco sono, al ritorno, “felici e contenti”. Da una parte il bosco assume un valore inquietante, minaccioso, simbolo di una realtà incombente ma non ancora conosciuta, che incute quindi paura; dall’altro lato, il bosco sembra ricordarci che solo superando questa paura e accettando la sfida lanciata dalla nuova realtà che si annuncia, sarà possibile compiere i passi necessari per crescere e maturare una nuova conoscenza di se stessi che fornirà le basi di una futura felicità. Nel bosco ci si perde, ci si addentra per compiere una missione, lo si attraversa per raggiungere una mèta, ci si ritrova per caso. Le combinazioni sono moltissime! Ma qual è il suo significato all’interno di una fiaba? Il significato che assume il bosco nelle fiabe (così come per noi) dipende dallo scopo che persegue: offrire riparo, richiedere il superamento di una prova o difficoltà, oppure dare accesso alla dimensione magica.
- La citta = il nuovo bosco. A piedi di notte in un quartiere metropolitano ignoto, le voci, il silenzio e i rumori possono sembrarci fruscii minacciosi, serpenti velenosi guizzanti, liane paralizzanti. Il nuovo bosco oggi può essere inteso come il caotico groviglio metropolitano
- Fiabe tradizionali con il bosco: vere e proprie esperienze
(Traditional fairy tales set in the forest: real experiences)
- Il rifugio sicuro. In alcuni casi il bosco diventa unrifugio sicuro, in cui l’eroe può trovare pace e protezione (Biancaneve e i sette nani, I cigni selvatici, Robin Hood ).
- Il luogo oscuro e rito di passaggio (iniziazione forzata). Ci sono casi in cui il bosco non è protettivo, ma minaccioso e oscuro. Il termine foresta che è sinonimo di bosco deriva, etimologicamente, proprio da ciò che è estraneo, forestiero, luogo posto fuori dall’abitato, solitario, fuori dalla legge comune, bandito. Il bosco, infatti, può anche rappresentare lepaure inconsce più profonde, le ansie che si celano nel nostro cuore, i timori e le incertezze che ci accompagnano giorno dopo giorno. Per il bambino vale lo stesso discorso: il bosco può far paura perché intricato, popolato da creature ostili. A questo punto, attraversarlo può rappresentare la sfida dell’eroe, il compimento di un passaggio evolutivo fondamentale per raggiungere maggior sicurezza e autostima. Il bosco diventa una prova da affrontare, una sorta di rito di iniziazione (Hansel e Gretel, Pollicino, Raperonzolo, Pelle d’asino, Il re leone ).
- Luogo di inselvatichimento, solitudine ed iniziazione (iniziazione cercata). “Nella vita dopo un grande dolore, per esempio una grande delusione d’amore, siamo come anestetizzati: è la nostra protezione, finché arriva il principe coraggioso che entra tra i rovi. Sono metafore di come ci si debba proteggere, anche con le spine, finché il tempo di penitenza del maleficio finisca (Mamma Orsa, Selvaggetta ).
- Lo spazio magico. Nelle fiabe, il bosco è spesso permeato di magia. Si possono incontrare fate, spiriti gentili, animali parlanti in grado di aiutare e offrire mezzi magici (L’uccello d’oro, Il mago di Oz, Pocahontas, Bambi ecc.).
- Bosco nella letteratura
(The forest in literature)
- La foresta di mezzo ne Le cronache di Narnia di C. S. Lewis
- Il bosco dei 100 acri in Winnie the Pooh di A. A. Milnen
- Il bosco magico in Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare
- La giungla in Tarzan di E. R. Burroughs
- Il bosco in Red e Toby di D. P. Mannix
- La giungla ne Il libro della giungla di R. Kipling
- La giungla ne Le creature selvagge di D. Eggers
- La foresta in Hunger Games di S. Collins
- Il bosco frusciante ne La storia infinita di M. Ende
- La foresta di Sherwood in Robin Hood, il principe dei ladri di A. Dumas
- La foresta ne Il richiamo della foresta di J. London
- Il bosco creato ne L’uomo che piantava gli alberi di J. Giono
- La libertà del bosco ne Il barone rampante di I. Calvino
- Nomi e modi di dire che contengono “bosco”
(Italian idioms with the word “bosco”)
- uccel di bosco, libero
- uomo da bosco e da riviera, adatto alla vita più diversa o a diversi mestieri
- portare legna al bosco, fare una cosa inutile
- sugo di bosco, legnate o bastonate
- imboscare, mettersi in agguato o nascondersi
- diboscare o disboscare
- rimboscare
- frutti di bosco
- sottobosco, persone che operano all’interno o ai margini
- boscaiolo, chi fa legna nel bosco
- guardaboschi, addetto alla sorveglianza dei boschi
- Opere d’arte pittorica con la foresta e i boscaioli
(Paintings depicting woods and woodsmen)
- Cortometraggio animato: Flowers and trees (1932), W. Disney
- Il bosco in musica: il musical Into the Woods (2014), R. Marshall
(Prologue> 3:30-5:11)
Into the woods, it’s time to go,
I hate to leave, I have to, though
Into the woods and through the trees
to where I am expected, ma’am
Into the woods to grandmother’s house
Are you certain of your way?
The way is clear, the light is good
I have no fear, nor no one should
The woods are just trees,
the trees are just wood
[…]
Into the woods, and who can tell
What’s waiting on the journey?
Into the woods to bring some bread to granny who is sick in bed
Never can tell what lies ahead,
for all I know, she’s already dead
But into the woods
Into the woods, into the woods
To grandmother’s house, and home before dark.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
- Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto I, vv 1-3