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I Tre Porcellini Crescono

I tre porcellini crescono

di Ieris Astolfi e Federica Malagoli

I tre porcellini (Three Little Pigs) è una favola tradizionale europea. Pubblicata per la prima volta da James Orchard Halliwell-Phillipps intorno al 1843 nella raccolta Nursery Rhymes and Nursery Tales, riprende certamente un racconto della tradizione orale di molto antecedente, così come per la maggior parte di fiabe e favole classiche.

Significati psicologici diretti e indiretti della favola:
• è una favola adatta e giusta per i bambini dai tre ai cinque anni perché presenta la situazione psicosociale tipica di quell’età con l’apertura nei rapporti sociali, oltre la cerchia familiare;
• in forma divertente e drammatica si insegna che ad essere troppo pigri e a prendersela comoda può essere rischioso;
• la favola presenta in forma metaforica il tema della “crescita” e della maturazione del bambino grazie all’esperienza attiva e ai risultati, o rinforzi, positivi e negativi della propria diretta esperienza;
• nella favola è evidente il passaggio da una condizione di prevalente dipendenza del bambino alla progressiva conquista dell’autonomia, proprio della fase anale, secondo lo sviluppo psico-sessuale ipotizzato da Sigmund Freud;
• secondo la psicoanalisi sociale di Erik Erikson, la favola racconta e indica l’evoluzione che dalla fiducia di base (prima fase: 0-18 mesi) porta alla conquista dell’autonomia (seconda fase:18 mesi – 3 anni) e dell’iniziativa (terza fase: 3-6 anni);
• nel racconto si promuove, indirettamente, la progressiva scoperta della ragione e della razionalità, quali condizioni necessarie alla vita, oltre al solo, pur indispensabile, piacere e gioco;
• è sottointesa la lenta e difficile costruzione dell’istanza psichica rappresentata dall’ IO e la sua faticosa mediazione inconscia tra gli imperativi pulsionali dell’ES (presente dalla nascita) e il mondo esterno: mediazione tra il principio del piacere e il principio di realtà;
• la favola aiuta il bambino nel processo di separazione-individuazione dalla figura primaria di attaccamento (figura materna), come a suo tempo individuata negli studi di Margaret Mahler e di John Bowlby;
• la costruzione della casa come luogo di indipendenza, autogestione, libertà e confine del proprio sé (individuazione del sé);
• stereotipi e pregiudizi su ciò che è male/cattivo e su ciò che è bene/buono, come spesso Disney inseriva nelle sue reinterpretazioni: si pensi alla figura del lupo travestito da ebreo nelle prime versioni del cartone animato;
• il senso di giustizia e la punizione per chi, come il lupo, esercita il male;
• il selvaggio e distruttivo lupo rappresenta tutte le forze asociali, inconsce e divoranti da cui l’individuo deve imparare a difendersi e che egli può sconfiggere mediante la forza del proprio IO;
• lo sviluppo della moralità che lentamente, attraverso un’educazione adeguata, porta alla comprensione di ciò che è bene fare e ciò che è male fare;
• le conquiste intellettive aiutano ad affrontare i problemi della realtà, secondo Jean Piaget il bambino passa gradualmente dal pensiero pre-operatorio a quello operatorio attraverso il pensiero intuitivo;
• l’importanza del confronto tra fratelli e lo scambio reciproco che, solo con l’unione e il fare gruppo, porta a smussare l’egocentrismo individuale e a conoscere l’altro diverso da sé;
• viene mostrato il vantaggio del crescere, dato che il terzo porcellino, quello più saggio, è anche il più anziano;
• nella versione più antica i tre porcellini non hanno un nome e rappresentano lo stesso bambino che cresce;
• le case che i tre porcellini costruiscono simboleggiano il progresso dell’uomo nella storia: prima una baracca e poi una casa di legno e per finire una solida casa di mattoni;
• differenza tra il divorare (impulso, istinto incontrollabile) del lupo e il mangiare (razionalmente, in modo controllabile e regolabile) del porcellino più maturo, che controlla i bisogni;
La versione cinematografica di Disney del 1933 ricalca abbastanza fedelmente, pur con la tendenza edulcorata e buonista, la trama originale. Il primo porcellino suona il flauto e il secondo suona il violino, mentre il terzo sacrifica il proprio tempo libero per costruire la casa di mattoni dove poi trovano rifugio anche i primi due porcellini meno assennati.

 

Who’s afraid of the big bad wolf
Three Little Pigs (I tre Porcellini) di Walt Disney 1933- Musica di Frank Churchill – Testo di Frank Churchill e Ann Ronell

Who’s afraid of the big bad wolf
Big bad wolf, big bad wolf?
Who’s afraid of the big bad wolf?
Tra la la la la
Who’s afraid of the big bad wolf
Big bad wolf, big bad wolf?
Who’s afraid of the big bad wolf?
Tra la la la la
Long ago there were three pigs
Little handsome piggy-wigs
For the big, bad very big very bad wolf
They didn’t give three figs
Number one was very gay
And he built his house of hay
With a hey hey toot
He blew on his flute
And he played around all day
Number two was fond of jigs
And so he built his house with twigs
Heigh diddle-diddle
He played on his fiddle
And danced with lady pigs
Number three said “Nix on tricks
I will built my house with bricks”
He had no chance
To sing and dance
‘Cause work and play don’t mix
Ha ha ha! The two little
Do little pigs just winked and laugh, ha ha!
Who’s afraid of the big bad wolf
Big bad wolf, big bad wolf?
Who’s afraid of the big bad wolf?
Tra la la la la
Who’s afraid of the big bad wolf
Big bad wolf, big bad wolf?
Who’s afraid of the big bad wolf?
Tra la la la la
Came the day when fate did frown
And the wolf blew into town
With a gruff “puff-puff” he puffed just enough
And the hay house fell right down
One and two were scared to death
Of the big bad wolfie’s breath
“By the hair of your chin-ny-chin,
I’ll blow you in”
And the twig house answered yes
No one left but number Three
To save the piglet family
When they knock
He fast unlocked
And said “Come in with me!”
Now they all were safe inside
And the bricks hurt wolfie’s pride
So, he slid down the chimney
And, oh, by Jimney
In the fire he was fried
Ha ha ha! The three little
Free little pigs rejoice and laughed, ha ha!
Who’s afraid of the big bad wolf
Big bad wolf, big bad wolf?
Who’s afraid of the big bad wolf?
Tra la la la la
Who’s afraid of the big bad wolf
Big bad wolf, big bad wolf?
Who’s afraid of the big bad wolf?
Tra la la la la!

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