
SCIENTIFICANDO (Laboratori STEM)
di Ieris Astolfi e Federica Malagoli
In ogni bambina e bambino si cela lo scienziato/a: la spinta interiore che muove il pensare e il fare nell’infanzia è proprio l’esigenza di scoprire il mondo circostante e di capire i fenomeni che circondano l’uomo. Le domande e gli interessi, o le curiosità dei bambini e delle bambine, sono infiniti, perciò il miglior modo per approcciarsi a tali quesiti è, e resta, la sperimentazione attiva, libera o leggermente guidata da insegnanti “magici”.
I laboratori STEM per l’infanzia sono importanti perché consentono di avvicinare i piccoli e le piccole ai fenomeni visibili ed invisibili che li circondano. STEM significa Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (queste discipline includono materie come la Fisica, l’Informatica, la Chimica, l’Algebra ecc.).
Promuovere l’educazione delle discipline STEM significa nutrire la curiosità, dissetare la motivazione, accudire gli interessi naturali, favorire la sincronia tra il gesto e la parola e sviluppare/attivare gli organizzatori cognitivi. La base metodologico-didattica per affrontare ed avvicinarsi alle discipline STEM resta quella del gioco: attività ludico esperienziali, del proporre e non imporre, della coralità tra partecipanti, il tutto inglobato nella freschezza del clima, o alleanza educativa, tra i componenti del setting edu-formativo (spazi, tempi, emozioni, capacità, curiosità, creatività, inclusione, interculturalità, comunicazione, ascolto, esperimento, imprevedibilità).
Presentazione, osservazione, esplorazione, esperimento e risoluzione dei problemi sono le tappe logiche di una psicopedagogia volta a conoscere e riconoscere, capire e capirsi, pensare e ripensare; il tutto liberamente, senza paura e timori scatenati da approcci direttivi e unidirezionali. Gli esperimenti sono interattivi, pratici, creativi, socializzanti, comunicativi, curiosi, attrattivi, incoraggianti e divertenti.
Lo scienziato è un bambino che non ha mai smesso di giocare; i bambini e le bambine sono come filosofi e scienziati, perché si pongono domande fondamentali e sentono il bisogno interiore di rispondere per capire il mondo in cui si stanno affacciando. La meraviglia stimola l’interrogarsi e di conseguenza il ragionamento. Lo sviluppo dell’autonomia e dell’autostima è assicurato attraverso una comunicazione circolare ed empatica.
Secondo le linee guida del MIUR (2022), le competenze potenziate con l’approccio STEM sono indicate con le 4 C:
- critical thinking (pensiero critico)
- communication (comunicazione)
- collaboration (collaborazione)
- creativity (creatività)
FASI DEL PROGETTO STEAM
Pre-fasi del progetto
- Azione 1: quali finalità ho?
Avvicinare i bambini e le bambine alle discipline scientifiche in integrazione con la programmazione curriculare (rete di interventi).
- Azione 2: chi ho di fronte?
Bambini e bambine dai 3 ai 6 anni della Scuola per l’Infanzia
- Azione 3: “setting” educativo come?
Spazio predisposto con tavoli e piccoli gruppi (max. 8). La “maestra magica” (esperta/o) è una mediatrice relazionale con le discipline scientifiche. Ambiente ludico, personalizzazione dello spazio da parte dei bambini e bambine ecc. Tempi, giorni e ora predefiniti:
- una volta alla settimana, al mattino dalle 9:00 alle 10:30;
- tre incontri dedicati al gruppo dei 3/4 anni;
- cinque incontri dedicati ai gruppi dei 4/5 e 5/6 anni.
Fasi del progetto
- Azione 1: dove voglio condurli?
L’obiettivo finale è quello di avvicinare i bambini e le bambine alle discipline scientifiche in modo da poter apprendere, conoscere, esplorare e capire il mondo circostante. Tutto nell’ottica di Zona di Sviluppo Prossimale relativa a competenze, abilità e apprendimenti. Volontà esperienziali: voler far comprendere i fenomeni non come fatti magici ma come fatti tangibili e scientificamente accessibili attraverso esperienze laboratoriali.
- Azione 2: cosa mi serve?
Materiali intesi come “correlativi oggettivi” (visivi, sonori, olfattivi, tattili) utili ai laboratori del fare scienza (materiali per il mondo della fisica, della chimica ecc.) Materiali presi dalla vita quotidiana in modo da creare un ponte tra la realtà e la scientificità. Collaborazione con le insegnanti curricolari.
- Azione 3: metto in pratica:
- lancio gli input (presentazione, domande, disposizione, stimoli sensoriali, immagini, letture, suoni ecc.);
- lancio il tema specifico. L’energia e la sua forza: forza che permette trasformazione attiva, cambiamento e connessione tra le varie declinazioni della materia. Le forze della natura… come si cattura la loro forza e si trasforma in altro.
Per la Fisica:
-
- aria = energia eolica (es. girandola)
- acqua = energia idrica (es. barche)
- fuoco = energia termica (es. fusione)
- terra = energia geotermica (es. cristalli)
Per la Chimica:
-
- formazione di bolle, sapone e lievito
- Azione 4: cosa verifico?
Verifica in itinere (attraverso osservazione e domande) e valutazione globale finale (relazione di laboratorio con disegno, test, osservazione, documentazione fotografica, griglie di valutazione); la circolarità della progettazione.
Post-fasi del progetto
- Azione 1: che cosa abbiamo prodotto?
Diario di bordo dell’educatore o dell’educatrice, portfolio di ogni bambino e bambina, materiale visivo, video, registrazioni, materiale grafico-pittorico ecc.
- Azione 2: socializzo i risultati
Documentazione, scambi educativi, pubblicazioni ecc.
- Azione 3: circolarità del progetto
Si ritorna al punto di partenza con il bagaglio dell’esperienza e dell’intervento eseguito; dai limiti incontrati, dalle difficoltà riscontrate, dalle opportunità non svolte, dal potenziamento della buona pratica, dalla riflessione condivisa ecc. si riparte, si ri-inizia uno nuovo percorso facendo tesoro delle notizie, informazioni raccolte nel passato. Ogni progetto non è mai rigido e statico, bensì fluido e liquido, plastico perché eseguito in tempi diversi, in spazi diversi, con utenti diversi ecc. in un processo continuo di evoluzione metodologica/didattica e psicopedagogica.
La scienza è come una favola per i bambini, solo che è vera.