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L’interazione Mente-corpo Nella Psicomotricità

L’interazione mente-corpo nella psicomotricità

di Ieris Astolfi

Nulla rivela più cose del movimento
(Marta Graham – coreografa)

Il termine psicomotricità indica l’insieme delle dottrine e pratiche che riguardano la reciproca integrazione delle funzioni psichiche con quelle motorie (corpo-mente), quali elementi fondamentali del comportamento dell’uomo. Questi due tipi di funzioni, che si presentano rudimentali alla nascita, evolvono in stretta interdipendenza e via via si differenziano e si specializzano, mantenendo però sempre connessioni e legami profondi. L’ambito proprio della psicomotricità è stato definito da esponenti della neuropsichiatria e della psicologia evolutive in ambiente di lingua francofona negli anni Cinquanta e Sessanta del 20° secolo (B. Aucouturier, J. Bergès, J. de Ajuriaguerra, J. Le Boulch). Non si può non fare cenno all’aspetto educativo di cui è investita la psicomotricità e tutto il campo di esperienze, della corporeità e della motricità, quali fattori determinanti nel contribuire alla crescita e alla maturazione complessiva del bambino.

Psicomotricità perché

  • per favorire la percezione corporea, l’energia e il controllo;
  • per scoprire lo spazio e il mondo degli oggetti;
  • per stimolare la coordinazione e l’equilibrio;
  • per strutturare lo schema corporeo;
  • per connettersi nella dimensione spazio-tempo;
  • per vivere l’esperienza del turno;
  • per prendere coscienza di sé;
  • per gestire le emozioni e imparare delle regole;
  • per sviluppare l’autostima;
  • per sviluppare la concentrazione.

 Mi muovo, dunque sono
(Haruki Murakami – scrittore)

 

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